Il titolo può sembrare furbetto, forse lo è, ma la lettura di questo libro, divorato in meno di 2 giorni ne rende giustizia.
Questa frase era riportata su di un cartello di un campo per studenti "Sii forte e paziente, un giorno questo dolore ti sarà utile" un motto definito sinistro dal protagonista per un posto "dove si cerca di raddrizzare gli adolescenti gravemente problematici grazie alle meraviglie del lavoro manuale".
Lui è un ragazzo di 18 anni (James Sveck) l'ambientazione è la New York post 11 settembre, lui è disilluso, scontroso, vede il mondo diversamente dagli altri coetanei, che non sopporta, gli unici a piacergli sono il suo cane Mirò, un barboncino nero, e la nonna un personaggio fuori le righe che vive sola in una bella casa stile Tudor degli anni venti che " miracolosamente ha conservato intatte le caratteristiche originali, e dove si trova la bella e rara sensazione che chiunque l'abbia costruita l'abbia fatto senza fretta e con amore".
Non so perchè il giovane Holden, un libro che ho letto moltissimo tempo fa e che non mi ha entusiasmato devo dire, mi è saltato alla mente, anche se il protagonista credo sia totalmente diverso.
Non riesco e non voglio spiegare di più, voglio però riportare un passo del libro che mi è piaciuto tra i tanti che ho trovato.
...Ho portato a spasso Mirò, a Mirò piace guardare dall'alto le persone e i cani che passano. Anche a me piace, soprattutto le notti d'estate- è come una parata lenta e scura. Abbiamo visto un uomo e una donna giovani - lui bello, con un completo di cotone chiaro, anche lei carina con un vestito estivo vecchio stile - , camminavano un pò staccati, lui guardava dritto davanti a sè, lei aveva le braccia sul petto come se si abbracciasse, gli occhi a terra fissi sulle dita dei piedi che spuntavano dai sandali. Tutti e due tenevano a freno lo stesso sorriso esultante e ero sicuro che il loro era un amore appena nato. Magari si erano innamorati cenando nel giardino di un ristorante o a un tavolino sul marciapiede, magari non si erano ancora dati il primo bacio e camminavano un pò staccati perchè pensavano di avere tutta la vita davanti per camminare vicino, per toccarsi, e volevano gustare quel momento prima di toccarsi il più a lungo possibile, e sono passati senza accorgersi di me e Mirò. Ma qualcosa di loro mi ha intristito. La scena era troppo bella: la notte d'estate, i sandali, i visi rapiti da quella gioia repressa. Mi pareva di esser stato testimone del loro momento più felice, del culmine che senza saperlo si stavano già lasciando alle spalle....
Consigliato vivamente..
L.W.
Sempre dello stesso autore:
Non male neppure questo.