a te che passi qui.. benvenuto

Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi [...] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti [...] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata [...] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.

M.Kundera

martedì 18 ottobre 2011

Felicità

Ho trovato per caso questa poesia, un pò come si trovano i momenti di felicità, di solito sono rapidi e arrivano per caso, all'improvviso, a volte non si riesce neppure a rendersene conto che già se ne sono andati lasciandoci in preda alla nostalgia.

 A me è piaciuta . Non so a voi. 




Felicità (Raymond Carver)

Talmente presto che fuori è ancora quasi buio.
Sto alla finestra con il caffè
E le solite cose della mattina presto
Che passano per pensieri.
A un tratto vedo il ragazzo e il suo amico
Venire su per la strada
Per consegnare il giornale.
Portano il berretto e il maglione
E uno la borsa a tracolla.
Sono così felici
Che non dicono niente, questi ragazzi.
Mi sa che se potessero, si prenderebbero sottobraccio.
Il mattino è appena sorto
E stanno facendo questa cosa insieme.
Avanzano lentamente.
Il mattino si fa più luminoso,
anche se la luna pende ancora pallida sul mare.
Una tale bellezza che per un attimo
La morte e l’ambizione, perfino l’amore
Non riescono a intaccarla.
Felicità. Arriva
Inaspettata. E va al di là, davvero,
di qualsiasi chiacchiera mattutina sull’argomento.

Sto aspettando..

.

.. che arrivi la voglia necessaria per affrontare il cambio dell'armadio.

Nel frattempo cazzeggio su questo blog.



lunedì 10 ottobre 2011

I rabbini del prof. Larry Gopnik

 



Un film a mio parere esilarante che ho rivisto più volte tra le quali ieri sera, partorito dalla mente dei geniali Coen "A serious man"Una mia amica ha detto di averlo trovato disturbante per l'accanimento col quale il destino si abbatte su questo uomo giusto e serio, professore di matematica, una vita tranquilla fino a un certo punto del film, vissuta in una casetta uguale a tante altre, con una moglie e 2 figli adolescenti.  Inizia con un prologo in yiddish sottotitolato in italiano (si potrebbe pensare a un Mel Brooks ai suo tempi migliori) .


 


 Prosegue poi con una carrellata di personaggi, (attori bravi ma sconosciuti al grande pubblico cinematografico) stravaganti e grotteschi,  in un mondo estraneo a molti che parla di comunità ebraiche, di rabbini , ambientato negli anni Sessanta nel Midwest americano.


Una commedia molto nera che si può sopportare solo con molto humor, non ci sono risposte per il protagonista ai profondi dubbi esistenziali , invano le cercherà nella fede e nei punti di riferimento ( i rabbini che si susseguiranno nel film) .




...E quando pare che sia già troppo e si cerca un barlume di speranza siamo già alla conclusione del film, come sempre aperta ad ogni interpretazione e che ci  può lasciare con più dubbi di quanti ce ne avevamo prima, un pò storditi e disorientati proprio come il prof.  Larry ma con quella sensazione che il peggio stia proprio arrivando accompagnato da quel cielo nero e quel vento freddo appena prima della parola " Fine".

http://youtu.be/hP-ZJm9U5Xs

(trovo questa scena una tra le migliori)


lunedì 3 ottobre 2011

Sarà capitato anche a voi?...

... di andare a pagare un bollettino allo sportello delle nuove Poste Italiane. A parte la fila interminabile e le chiacchiere degli impiegati su quello che avevano fatto il giorno prima, mi  siedo con una mia amica in attesa del mio turno tenendo sempre un occhio vigile ai numerini luminosi in alto. In quel momento mi accorgo che hanno messo una specie di negozietto all'interno dove vendono di tutto, (devo dire che ci vado molto di raro alla sede  Centrale, di solito mi avvalgo di un altro posto più piccolo e più vicino alla mia abitazione) mi avvicino quindi per passare un pò il tempo e subito vengo "assalita" da una pseudo commessa che mi vuole appiccicare un gratta e vinci, rifiuto..e vado avanti, (come si diceva in quel programma appunto di pacchi).
Arriva il mio turno e dopo aver pagato il mio bollettino (tra l'altro una multa per accesso in ZTL e quindi non molto ben disposta) ecco che di nuovo mi viene proposto il gratta e vinci, che subito rifiuto, ma poi.. (vuoi mai che riprenda i soldi della multa?) mi faccio convincere e ne prendo uno da 1 Euro tanto per fare. Mi faccio da parte, lo gratto... e pensa te.. vinco 1 Euro ! Ritorno nuovamente allo sportello per farmene consegnare un altro e l'impiegata, o cassiera, o croupier .. (non so proprio come chiamarla) dopo aver borbottato tra i denti "che culo" (pensa te) con un procedimento lunghissimo, mi registra la vincita, mi stampa la ricevuta e infine mi consegna il biglietto. Nel frattempo la fila si era ingrossata e le persone sbuffavano.  

Mah... che dire? 
Credo che in quello spazio vuoto all'entrata potrebbe starci proprio bene una slot machine..